Agia-Cia Campania: dal CREA di Pontecagnano una mano all'economia circolare
Nel territorio a lavoro su biomasse e compostaggio. Il punto con la quinta tappa del progetto nazionale "Obiettivo Ricerca"
A Pontecagnano, in provincia di Salerno, ci sono aziende agricole che operano promuovendo la valorizzazione produttiva ed economica delle biomasse provenienti dalle attività agricole. Con l’innovazione si ottiene un compost di alta qualità. È possibile grazie all'adozione di impianti di compostaggio in azienda. Ma non è tutto. Esempi tangibili di processi e prodotti innovativi che operano a favore della sostenibilità e per l’economia circolare. È quanto emerso nel corso del quinto appuntamento, lo scorso 27 gennaio, della road map nazionale portata sul territorio da Agia Campania, nell'ambito del progetto nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, con le sue Agia e Associazione Agricoltura è Vita, e il CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.
Strumenti e politiche a supporto dell’innovazione nelle imprese agricole, con particolare riguardo alle aziende di giovani, circa il 15,5% delle imprese rurali della Campania, regione che conta circa 5 mila aziende innovatrici nel settore agricolo.
“Il CREA è l’ente di ricerca in agricoltura più importante in Italia -ha detto il direttore Daniele Massa- e il suo ruolo consiste nel perseguire attività di ricerca e sperimentazione per le aziende, sia in ambito locale che internazionale. Sono numerosi i progetti in Campania, riguardanti, ad esempio, l’ottimizzazione della concimazione azotata della rucola o il miglioramento genetico di alcuni prodotti”.
Le nuove frontiere della agricoltura hi-tech incrociano settori ad alta tecnologia come l’osservazione da sensori a terra e satellitare dallo spazio, un campo in cui il CREA ha il compito di fornire informazioni e calibrazioni su queste sofisticati attrezzature di lavoro.
“Questa è una giornata importante -ha dichiarato all'incontro il direttore di Cia Campania, Mario Grasso- perché proviamo a dare un impulso ai giovani impegnati nel recupero della biodiversità, per fare in modo di non disperdere il patrimonio di cultivar e tipicità del nostro territorio. Consulenza, ricerca, innovazione e digitalizzazione sono del resto attività trasversali della nuova Pac”.
“Agia ritiene che le aziende agricole, soprattutto quelle composte da giovani -ha concluso la presidente regionale dell'Associazione Cia, Liana Agostinelli- debbano essere portatrici di innovazione nelle coltivazioni. Siamo al cospetto di cambiamenti epocali e non possiamo più pensare di produrre in maniera tradizionale. La ricerca può aiutare le aziende agricole a capire cosa fare e dove investire per rimanere competitivi”.
Nel focus dell'incontro, poi, anche una visita all’impianto di compostaggio dell’azienda Prima Luce di Eboli, dove l’agronomo Rosario Mazzeo ha spiegato il processo che consente di recuperare gli scarti delle produzioni agricole fresche inserendoli nuovamente nel terreno agricolo sotto forma di torba, allo scopo di mantenere i livelli di fertilità e, quindi, qualità e quantità delle produzioni. “Il compostaggio -ha specificato Mazzeo- è un processo di parziale decomposizione del materiale organico fresco teso a ottenere un contenuto adeguato di macronutrienti e una buona biodiversità microbica”.
Per saperne di più sull’ innovativo impianto di compostaggio Carbonfarm, clicca QUI
L’impianto innovativo di compostaggio ha come obiettivo concomitante, l'applicazione di prodotti eco-sostenibili della chimica verde rafforzerà il sequestro in situ di carbonio organico con una ulteriore stabilizzazione della sostanza organica. Queste attività si uniscono nell'obiettivo principale del progetto, rappresentato dal miglioramento della quantità e della qualità della sostanza organica dei terreni agricoli, ottenuta attraverso l'applicazione di metodi sostenibili di gestione dei sistemi agricoli locali. L'adozione di tali pratiche ha l'obiettivo di incrementare il sequestro del carbonio organico e di ripristinate la funzionalità dei suoli ad uso agricolo, con la concomitante riduzione di emissione di gas serra (N2O e CO2), e il mantenimento quanti-qualitativo dei livelli produttivi con minori consumi energetici.