Acqua: Italia ha risorse sufficienti contro estate torrida
L’analisi dell’ANBI sulla stato di fiumi, laghi e invasi
E’ soddisfacente lo stato delle risorse idriche del Paese in apertura dell’annunciata estate torrida: lo rende noto l’ANBI, l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, precisando, però, che l’analisi dei dati conferma il forte condizionamento della caratteristica “a macchia di leopardo”, assunta degli eventi meteo, come dimostrato anche dai recenti, violenti episodi registrati nel Nord Italia.
Ne sono esempio i grandi laghi settentrionali: sono tutti al di sopra della media stagionale ad eccezione del lago di Como, riempito oggi al 78,2%, ma che solo una decina di giorni fa era esondato.
A non godere ancora di cospicui apporti idrici da monte è il fiume Po, che segna una portata sotto media (a Pontelagoscuro: mc/sec 1.118 contro mc/sec 1.495 di un anno ed una media storica mensile pari a mc/sec 1.805).
I fiumi del Piemonte ben fotografano la parcellizzazione locale della situazione idrica: ad una Dora Baltea con una portata superiore allo scorso anno corrispondono un Tanaro sotto media e una Stura sostanzialmente in linea con lo scorso anno; i principali invasi artificiali (Ingagna, Ostola, Ravasanella) sono invece vicini alla capacità massima.
Analogamente può dirsi dei corsi fluviali in Emilia Romagna: se il Savio è largamente sopra media anche rispetto allo scorso anno, esattamente contrario è l’andamento del Secchia, la cui portata è deficitaria sia rispetto alla media che a quanto registrato un anno fa; quasi al limite della capacità sono altresì gli invasi piacentini: Mignano trattiene 9.78 milioni di metri cubi (99.1%), Molato 7,48 milioni di metri cubi (98,4%).
In Veneto, la portata del fiume Adige (mc/sec 448,81) è la seconda del più recente quinquennio (nel Giugno 2017 era solo di 84,5 metri cubi al secondo!).
Scendendo verso Sud, il lago di Bracciano, nel Lazio, segnala una situazione idricamente migliore dello scorso anno, così come il lago di Penne, in Abruzzo, che ha recuperato risorsa rispetto a marzo, quando era deficitario rispetto al 2018 e 2017.
Gli invasi artificiali della Calabria contengono complessivamente 25,5 milioni di metri cubi, superiori alle più recenti annate, così come in Puglia (+48%), mentre resta deficitaria la situazione degli invasi in Basilicata, dove mancano complessivamente 62 milioni di metri cubi d’acqua. Meno acqua, rispetto allo scorso anno anche in Sardegna (776 milioni di metri cubi contro 829 nel 2018), mentre sono cresciute le riserve idriche in Sicilia (283 milioni di metri cubi contro i 195 di un anno fa).