04 Ottobre 2019 | None

Acqua: Anbi, subito strategia comune e convergenza interessi

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Subito confronto tra stakeholders. Su disponibilità idrica si gioca futuro agroalimentare italiano

In Italia, sono attualmente oltre 3 milioni gli ettari serviti da irrigazione, dove si produce l’82% del Made in Italy agroalimentare, che vale 267 miliardi di euro e dà lavoro ad oltre un milione di persone.

“E’ dunque, quanto mai necessario -torna a sollecitare l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio (Anbi) dal Forum sulle risorse idriche di Legambiente- un confronto fra tutti gli stakeholders perché, nel rispetto delle priorità di legge, si cerchi la migliore integrazione fra i tanti interessi, che ormai gravano sulla risorsa idrica”.

L’appello dell’Anbi è alla costruzione di un nuovo paradigma di cultura ambientale, ricordando che l’acqua, in agricoltura, non solo si usa e non si consuma, ma viene restituita per l’80% all’habitat attraverso l’evapotraspirazione e l’infiltrazione nel sottosuolo. Anbi ricorda, anche, l’apporto socio-economico dell’acqua. “La sua gestione crea occupazione e assicura servizi ecosistemici, dal contrasto alla risalita del cuneo salino alla desertificazione.

Serve una strategia comune per l’acqua -è la chiosa di Francesco Vincenzi, presidente Anbi.- Il confronto deve essere globale - perché sulla disponibilità idrica di qualità, non solo si gioca il futuro dell’agroalimentare italiano, oggi pesantemente minacciato dalla politica statunitense sui dazi, ma la stessa sostenibilità sociale del Pianeta, perché è proprio la mancanza di acqua una delle principali cause delle migrazioni".