01 Dicembre 2014

A Vibo l'iniziativa "Legalità e sicurezza per lo sviluppo dell'agricoltura calabrese" con Scanavino e Bubbico: le mafie si combattono con la presenza dello Stato, e con la reazione ferma e forte della società

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Lanciare l'allarme sui continui atti criminali che negli ultimi mesi hanno interessato gli agricoltori e l'agricoltura calabrese, rendendo la situazione insostenibile sul versante della sicurezza e dell'ordine pubblico. E ribadire l'impegno in difesa della legalità e per il rispetto della legge. Questo il senso dell'iniziativa organizzata dalla Cia Calabria a Vibo Valentia, nel complesso monumentale di Santa Chiara, sul tema "Legalità e sicurezza per lo sviluppo dell'agricoltura calabrese".
Il settore agricolo, da tempo, sta vivendo momenti difficili ulteriormente appesantiti dalla crisi in atto, che di fatto facilita la penetrazione della criminalità organizzata nei segmenti vitali del settore, soffocando l'attività produttiva e lo stesso futuro imprenditoriale di tanti agricoltori calabresi.
"Ma non si può consentire alle mafie di impedire uno sviluppo reale del territorio -ha detto il presidente della Cia nazionale, Dino Scanavino, intervenendo al convegno-. Lo Stato deve garantire legalità e sicurezza, creando sinergie d'intervento con il tessuto sociale, prima di tutto con gli agricoltori, con chi su quel territorio vive e lavora".
"La legalità è un tema che appartiene a tutti -ha proseguito il viceministro degli Interni Filippo Bubbico, ospite all'iniziativa-. Lo Stato deve garantirla attraverso l'attività delle forze di polizia a cui si unisce l'azione della magistratura, ma come sappiamo non è purtroppo sufficiente per combattere il fenomeno della 'ndrangheta che lavora per impoverire la Calabria, per sottrarre futuro ai suoi giovani, per determinare condizioni di abbandono di queste straordinarie bellezze presenti in questi luoghi". Per Bubbico "la mafia e la 'ndrangheta si combattono soprattutto con la convinzione, da parte di ciascuno, che come cittadini siamo titolari di diritti e non destinatari di favori". Quindi, da una parte,la Regione Calabria ha un compito molto importante perché "deve garantire il corretto impiego delle risorse pubbliche, pretendendo che ognuno faccia la propria parte, dal cittadino agli imprenditori agli enti pubblici". Dall'altra, ha concluso il viceministro, "è necessario promuovere una reazione forte, civile, pacata ma ferma, della società meridionale che ha energie straordinarie e accettare il rigore delle scelte da assumere, mettendo in campo fiducia, reciprocità e qualità".
Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, il prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno, il presidente di Unindustria Vibo Antonio Gentile, la responsabile regionale della Federazione Italiana Antiracket Maria Teresa Morano, il presidente della Cia Calabria Sud Antonio Franconeri. I lavori sono stati presieduti da Nicola Monteleone, vicepresidente Cia Calabria Sud, e coordinati da Michele Napolitano della direzione regionale della Confederazione.