8 marzo: ASeS-Cia, la strada per la parità è ancora in salita
Stop alla violenza, garantire i diritti alle donne in tutto il mondo
“L’8 marzo è una giornata dedicata alle donne, non dovrebbe essere solo un’occasione per celebrare i progressi fatti, ma anche per riflettere sulle sfide che le donne continuano a dover affrontare in tutto il mondo”. È il commento di Cinzia Pagni, presidente di ASeS, l’Ong di riferimento di Cia-Agricoltori Italiani, che ricorda come in Italia ma anche all’estero molto deve ancora essere fatto per garantire pari dignità e pari diritti.
“In Italia, in particolare, il tasso di femminicidi è un problema sempre più pressante -spiega-. L’anno scorso, ha raggiunto il numero allarmante di 120 donne uccise. Questa cifra è in aumento rispetto all’anno precedente, dimostrando che la violenza contro le donne rimane un problema serio e urgente”.
Ma l’Italia, continua Pagni, “non è l’unico paese in cui le donne lottano per avere una voce. In molte parti del mondo, le donne continuano a essere discriminate e sfruttate, vengono considerate inferiori agli uomini e non hanno accesso alle stesse opportunità. Il recente attacco in Iran dimostra ancora una volta la gravità della situazione: più di cento, tra ragazze e insegnanti, sono state ricoverate per un principio di avvelenamento; colpevoli dell’attacco sarebbero i talebani, contrari all’istruzione femminile. Questo è solo uno dei tanti esempi che dimostrano quanto sia importante continuare a combattere per i diritti delle donne”.
Secondo la presidente di ASeS, “per fare progressi significativi, occorre un vero cambio culturale. Le scuole e le famiglie possono giocare un ruolo importante nell’educare le nuove generazioni sulla parità di genere e sulla tolleranza. In particolare, è importante che le ragazze siano incoraggiate a studiare e a perseguire i loro obiettivi, e che gli uomini siano educati a rispettare le donne e a lottare contro la violenza di genere”.
Inoltre, “i governi devono fare la loro parte per proteggere le donne e per garantire che le leggi sulla violenza di genere vengano applicate. L’8 marzo è, dunque, una giornata per ricordare che molto resta da fare. Dobbiamo tutti continuare a lottare per la parità dei diritti e per assicurare alle donne la possibilità di vivere senza paura e con dignità. Solo attraverso un impegno costante e una volontà di cambiare la cultura e il rispetto -conclude Pagni- potremo raggiungere questi obiettivi”.