12 Settembre 2019 | None

60 milioni di alberi contro cambiamenti climatici

#ambiente #agricoltura #clima
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Il progetto-appello di Slow Food e Comunità Laudato sì

Un albero per ogni italiano: 60 milioni di alberi che dal loro primo istante di vita realizzano la loro opera di mitigazione dei livelli di CO2 nell’atmosfera.

E’ il progetto-appello "Un albero in più" lanciato, a nome delle Comunità Laudato sì, da Stefano Mancuso, scienziato e direttore LINV-International Laboratory for Plant Neurobiology; da Carlo Petrini, presidente Slow Food, e da Domenico Pompili, vescovo di Rieti: "Chiediamo a ogni cittadino, a ogni organizzazione di qualunque natura e orientamento, a ogni azienda pubblica o privata, alla straordinaria rete di comuni e regioni d’Italia, al governo nazionale di unirsi a noi con l’obiettivo di piantare in Italia 60 milioni di alberi nel più breve tempo possibile".

Gli scienziati di tutto il mondo concordano sull’importanza della riforestazione, perché gli alberi sono sottrattori naturali di anidride carbonica, considerata la principale causa dell’aumento dei gas serra nell’atmosfera terrestre e quindi dell’innalzamento delle temperature. Piantare alberi è la principale soluzione che abbiamo oggi a disposizione per far fronte al riscaldamento globale.

La riduzione delle attuali emissioni e la transizione verso le energie pulite, pur urgenti e indispensabili, da sole non bastano per raggiungere gli obiettivi, fissati dalla Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, di limitare la crescita della temperatura media globale sulla superficie delle terre emerse e degli oceani "ben al di sotto dei 2 gradi centigradi", entro la fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali.

"E’ dunque urgente -si legge nell’appello- affiancare a questi processi di graduale conversione ecologica, azioni che portino molto rapidamente a un abbassamento dei livelli di CO2. Una di queste azioni è molto semplice ed è alla portata di ognuno di noi", cioè piantare alberi.

Attualmente, sulla Terra ci sono 5,5 miliardi di ettari di boschi. Secondo il recente rapporto dell’Ipcc, per ridurre di 1,5 °C il riscaldamento globale entro il 2050 sarebbe necessario avere un miliardo di ettari in più di foreste. "Nonostante ci sia ancora qualcuno che nega la crisi climatica è ora di agire urgentemente tutti assieme, perché gli effetti del clima che cambia investono tutte le nazioni -sottolineano le Comunità Laudato sì e Slow Food-. Occorre agire in fretta per evitare desertificazione, scioglimento delle calotte polari e dei ghiacci perenni, aumento del livello dei mari, aumento in frequenza e in intensità dei fenomeni metereologici estremi, aumento del rischio idrogeologico e di inondazioni, aumento della siccità e aumento del rischio incendi, aumento delle ondate di calore, variazione nella distribuzione degli habitat animali, estinzione di specie animali e vegetali, perdita di fertilità dei suoli, variazione della produttività agricola e della qualità/capacità nutrizionale e tutti i fenomeni che ne conseguono, a partire dall’inarrestabile crescita di ondate migratorie incontrollabili di popolazioni che fuggono dai luoghi della Terra più fortemente colpiti dai fenomeni sopra elencati. La terra è una sola -conclude l’appello- è una risorsa limitata, non distruggiamola".