Oleoturismo e investimenti: Cia Marche protagonista alla Festa dell'Olio nuovo
Appuntamento a Scapezzano venerdì 8 novembre con i maggiori esperti del settore
L'olio, oro verde capace di trainare anche il turismo, anche grazie a nuovi importanti bandi messi a disposizione dalla Regione Marche. Se ne parlerà venerdì 8 novembre a Senigallia, nell'ambito della prestigiosa kermesse della “festa dell'Olio Nuovo” di Scapezzano.
Appuntamento presso l'Auditorium delle Emozioni, per un convegno organizzato da Aioma Società Cooperativa Agricola, Cia-Agricoltori Italiani Marche e Circolo Arci di Scapezzano. “La festa dell'olio è per noi un appuntamento storico -spiega Fausto Malvolti, Coordinatore di Aioma-. Accanto all'aspetto più ludico, tra incontri e degustazioni, ogni anno ci teniamo a realizzare un momento di crescita e confronto, attraverso un convegno tecnico. In passato tra i temi trattati abbiamo affrontato questioni come l'IGP Marche, l'etichettatura, la mosca dell’olivo".
"Quest'anno parleremo di oleoturismo, una grande opportunità -sottolinea il Coordinatore Aioma- da sviluppare al meglio, anche grazie ai bandi che la Regione ha dedicato al settore”.
Assai indicativa, in tal senso, la presenza tra i relatori di Roberto Luciani, dirigente della Regione Marche, che farà un focus sull'oleoturismo quale opportunità di ulteriore valorizzazione del settore olivicolo, oltre a Maurizio Mosciatti, funzionario regionale, che si concentrerà sul CSR Marche e sul pacchetto di investimenti Srd01- 02 per presentare le nuove opportunità per le aziende olivicole.
Anche Cia Marche darà un importante contributo al tavolo, grazie a Dimitri Giardini della Cia provinciale di Ancona, che avrà il compito di toccare il tema degli aiuti della Pac, degli eco schemi compatibili, degli aiuti per le specie del patrimonio genetico regionale, dell'agricoltura biologica, e ad Alessandro Taddei, presidente di Cia Marche, cui saranno affidate le conclusioni e uno sguardo di prospettiva.
“Il convegno arriva in un momento positivo, dopo due annate difficili -conclude Malvolti- da agronomo e da tecnico posso dire che il raccolto 2024 è stato buono sia per quantità che per qualità. Alcuni frantoi lavorano h24, e questo fa ben sperare per il futuro. Certo, siamo consapevoli di avere una risorsa preziosa, il nostro olio è tra i migliori al mondo, ma se vogliamo crescere, anche all'insegna dell'oleoturismo, occorrono lungimiranza, investimenti e sostegno alle aziende, anche per battere la concorrenza al ribasso, sia qualitativo che economico, che viene da produzioni estere, spesso scadenti e poco tracciate”.