Qualità e logistica di vino e olio, evento "Uomini e Trasporti" con Cia
Iniziativa in collaborazione con il mensile specializzato
Il trasporto di vino e olio e la tutela della qualità del prodotto lungo la filiera, il tema al centro dell'incontro promosso dal mensile "Uomini e trasporti" in collaborazione con Cia-Agricoltori Italiani e in programma a Roma, giovedì 27 giugno, alle ore 17:30 nella terrazza dell'Auditorium Cia "Giuseppe Avolio (Via Mariano Fortuny, 16).
Produttori, imprese logistiche, costruttori di strumentazioni, organizzazioni e istituzioni coinvolte si incontreranno per confrontarsi e individuare una soluzione di filiera che salvaguardi due dei prodotti più rappresentativi del Made in Italy, ovvero il vino e l'olio che insieme pesano per oltre 8 miliardi sull'export nazionale (Leggi focus a seguire).
All'iniziativa dal titolo "Quando il trasporto è D.O.C. - Come gestire con qualità la logistica di vino e olio", moderata da Daniele Di Ubaldo, direttore Uomini e Trasporti, interverrà Dino Scanavino, presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani, che farà il punto sul ruolo dei produttori e sulla ricetta per ottimizzare il trasporto delle due tipicità italiane. Con lui al tavolo del dibattito: Clara Ricozzi, presidente Oita; Thomas Baumghartner, presidente Fercam; Franco Fenoglio, AD e presidente Scania Italia e Maria Teresa Di Matteo, presidente Albo Autotrasportatori. L'evento vedrà la partecipazione del ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio (tbc).
Per informazioni e accrediti: segreteria organizzativa "Uomini e Trasporti" tel. 051.7093831 - email: redazione@uominietrasporti.it
IL FOCUS - Dallo Speciale “Quando il trasporto è D.O.C.” a cura di Uomini e Trasporti
Vino e olio, sono due bandiere del Made in Italy e anche due campioni dell’export agroalimentare italiano. Proprio per questo viaggiano molto e per trasportarli preservandone la qualità, servono precise accortezze e strumenti corretti.
Ogni anno più o meno la metà del vino prodotto in Italia (21,4 milioni di ettolitri su 42,4 nel 2017) viaggia in tutto il mondo e anche quello destinato al mercato interno, uscito dalla cantina, affronta diversi step logistici (trasporto, magazzino, distribuzione, ultimo miglio) prima di arrivare sulle tavole dei consumatori. L’Italia è il secondo produttore di olio extravergine di oliva e soddisfa il 15% del fabbisogno mondiale.
Vino e olio sono due prodotti importantissimi per il brand Italia, forti soprattutto in export, ma molto sensibili allo stress da viaggio. Alte temperature, sbalzi termici, esposizione alla luce e vibrazioni mettono a dura prova la tenuta di vino e olio e può capitare che un Prosecco bevuto a New York (ma anche a Palermo) sia diverso, a volte peggiore, di quello sorseggiato a Venezia. All’olio, se possibile anche più delicato del vino, a volte basta un’illuminazione troppo intensa per trasformare un prodotto di prima qualità in uno ordinario, se non nocivo. Eppure non esiste né in Italia né a livello internazionale, alcuna norma che indichi le modalità di trasporto di questi due prodotti, non esistono linee guida, non c’è alcun obbligo di controllo delle temperature a bordo dei camion o dei container. Così il mercato procede in ordine sparso e, accanto a ottimi esempi di imballaggi e consegne di qualità, convivono pratiche artigianali, dove il trattamento del prodotto viene lasciato alla buona volontà dell’operatore che spesso non ha consapevolezza del grande valore racchiuso nella bottiglia. Valore per il palato, ma anche e soprattutto per la reputazione dell’intera filiera e del Made in Italy in generale.
Alla base del problema anche la scarsa conoscenza reciproca tra produttori agricoli e il mondo del trasporto e della logistica che ha sviluppato un know how importante in questo settore con realtà che, ponendo al centro le esigenze del cliente, mettono in campo tecniche di imballaggio e mezzi di qualità a completa tutela del prodotto trasportato. E’ dunque importante agevolare la conoscenza dei due universi, semplificare la comunicazione e avviare un dialogo anche a livello istituzionale che possa portare qualità in questa catena logistica. Un’esigenza, d’altra parte, manifestata anche dal mondo del trasporto.