20 Dicembre 2005

Celebrati i cinquant'anni dalla nascita dell'Alleanza dei contadini. Una scelta lungimirante per un'agricoltura protagonista

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In un convegno promosso dalla Cia, sotto lo slogan "Uniti si vince", ricordate le tappe e le conquiste di un'organizzazione che ha segnato una svolta nella storia del mondo agricolo italiano. Allestita una mostra storico-fotografica e promossi, insieme all'Istituto Cervi, due premi di laurea.

"Fu un evento di rilievo politico che aveva come obiettivo quello di mettere al centro del sistema economico e sociale il ruolo dell'agricoltura, ma soprattutto il coltivatore in qualità di reale protagonista". Così il presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi ha ricordato la nascita, cinquant'anni fa, dell'Alleanza nazionale dei contadini che, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, si è celebrata, con lo slogan "Uniti si vince", oggi a Roma attraverso un convegno, dove ci sono state le testimonianze dirette di alcuni dei protagonisti d'allora, una mostra storico-fotografica e due premi per tesi di laurea.
Dall'Alleanza Contadini, nel 1977, è sorta la Confederazione italiana coltivatori che nel 1992 ha modificato la sua denominazione, assumendo quello attuale di Confederazione italiana agricoltori. Per la Cia, quindi, questa ricorrenza assume una particolare importanza. Una nascita -è stato affermato- che ha segnato una pagina significativa nella storia del mondo agricolo italiano. "Nel 1955 -ha detto Politi- fu fatta una scelta lungimirante che segnò una svolta rilevante che diede la possibilità a migliaia di imprese e di agricoltori di contribuire alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo del settore agricolo e della stessa società".
"La Cia -ha aggiunto il presidente- affonda le sue radici proprio in quell'esperienza lontana, intessuta di lotte e di sacrifici, per l'affermazione di un principio di libertà e di democrazia, per la elevazione morale e civile di masse sterminate di contadini poveri, per fare assurgere l'individuo ad elemento centrale della vita sociale e politica. E' stato un cammino denso di importanti traguardi, un cammino che si può definire esaltante e drammatico allo stesso tempo, poiché non sono stati pochi i contadini che hanno immolato anche la loro vita per un ideale di progresso e di riscatto".
Insomma, secondo Politi, "il cinquantenario dell'Alleanza nazionale dei contadini è un modo per rivisitare e rileggere gran parte della storia della Cia, per ripercorrere un cammino memorabile e irripetibile della organizzazione e non solo. Infatti, sono stati anni di lotte, di impegno sindacale e di conquiste che hanno caratterizzato la stessa evoluzione sociale, economica e politica del nostro Paese".
Tappe importanti che rivivono nella mostra storica-fotografica allestita per l'occasione e nei due premi di laurea per tesi discusse negli anni relative al contesto storico e politico in cui è nata l'Alleanza e al movimento contadini dalla Liberazione alla Riforma agraria. Premi promossi dalla Cia e dall'Istituto Alcide Cervi.
I lavori sono stati introdotti dal vicepresidente nazionale della Cia Enzo Pierangioli. Sono seguite le relazioni del prof. Antonio Landolfi, docente di Storia economica all'Università di Roma e presidente della Fondazione Giacomo Mancini, e del prof. Corrado Barberis, presidente dell'Istituto nazionale di Sociologia rurale. Quindi, le testimonianze storiche di Giuseppe Avolio, Oddino Bo, Emo Bonifazi, Wanda Parracciani, Emilio Pegoraro e Girolamo Scaturro. Infine, le considerazioni finali del presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi.